Agli albori del socialismo. Storia del PSR (Partito socialista rivoluzionario) di fine Ottocento tra realtà’ e fiction firmata da un maestro sella ‘fantastoria’, Valerio Evangelisti

Agli albori del socialismo. Storia del PSR (Partito socialista rivoluzionario) di fine Ottocento tra realtà’ e fiction firmata da un maestro sella ‘fantastoria’, Valerio Evangelisti

3 Maggio 2014 0 Di Ettore Maria Colombo

“Storia del Partito Socialista Rivoluzionario”

Valerio Evangelisti

Valerio Evangelisti

Solo un raffinato scrittore di fantascienza cupa e noir quanto avvincente come Valerio Evangelisti – impossibile compendiare, in poche righe, la figura e l’opera di un autore poliedrico e di fulgida scrittura come lui che, dopo quaranta saggi storici, dal 1993 si è dedicato anima e mente alla fantascienza grazie al ciclo di Nicolas Eymerich, inquisitore, presto meglio nota come Saga di Eymerich, cui è seguito il successo di un’altra trilogia, Magus, e di molti altri libri di un genere a metà’ tra fantastoria e horror – poteva mettere (o, meglio, ‘rimettere’…) mano a un opera di questo genere. Libro che, peraltro, di ‘mani’ ne vede ben quattro, all’opera, visto che coautore ne è la meno nota Emanuela Zucchini. Il volume, infatti, è una ristampa perché era uscito, una prima volta, nel 1981, solo che era rimasto, per decenni, più che introvabile.

 

Qui potrete trovare il sito dello scrittore Valerio Evangelisti (Eymerich è il protagonista delle sue avventure)

Ma se la ristampa per i tipi di Odoya libri (pp 320, euro 17, ricco di illustrazioni) è una chicca in sé, lo è anche la storia che questo testo, Storia del Partito socialista rivoluzionario, racconta. Infatti, se della ‘storia’ del Partito socialista italiano (PSI), nato a Genova nel 1892, si sa tutto (o quasi tutto…) fino al suo infausto epilogo craxiano (1992), del PSR si sa poco se non niente. Si tratta, detto in poche righe, del pre-partito socialista fondato dal deputato socialista romagnolo Andrea Costa che lo fece nascere nel 1881 nella sua Romagna e che prevedeva, per Statuto, l’accettazione di ‘tutte’ le scuole del pensiero marxista e socialista dell’800 (anarchici, mazziniani, radicali, socialisti, comunisti, etc). Un mix inedito e originale di tradizioni popolari e scuole di pensiero dottrinali del pensiero e dell’azione socialista, come si vede, e che, grazie all’elezione dello stesso Costa in Parlamento (1882) accarezzarono m sia pure per una breve stagione, il sogno di diventare un partito ‘nazionale’ (si denominò ‘italiano’ dal 1884).

Subito, però, iniziarono i primi dissapori (neppure il ‘santo laico’ Costa voleva litigare col governo dell’allora Sinistra storica di Depretis) che portarono a una prima scissione (quella della componente anarchica, ovviamente) e, poi, a una fusione con il Partito Operaio Italiano (POI). Perso l’entusiasmo iniziale, alle elezioni del 1892 il PSR decise, alla fine, di confluire nel PSLI, poi meglio noto come PSI (1892).

Detta così si tratta di ‘nuda’ cronaca storica, ma con Evangelisti c’è, ovvio, da aspettarsi ben di più. Il tocco da maestro dell’autore di fantascienza racconta di lotte bracciantili e grandi bonifiche, delle prime cooperative ‘rosse’ create per cercare di assicurare un salario alla massa dei precari dell’agricoltura e della teoria del “comunalismo”, e cioè del tentativo dei socialisti rivoluzionari (Costa e non solo) di ‘prendere il potere’ a partire dai comuni, visti come isole anti-sistema da rivolgere contro l’apparato. Una sorta di ‘rottamazione’ social rivoluzionaria dello Stato ante litteram.
Del resto erano, quelli – e Evangelisti e Zucchini lo raccontano nel libro con un piglio e un taglio da veri, fascinosi, narratori – anni in cui era d’uso girare per strada con coltello (e, a volte, pure la pistola), dove gli scontri mortali tra anarchici, repubblicani e socialisti erano quotidiani come le repressioni e dove i gendarmi irrompevano con le sciabole nelle riunioni. Ma le sorprese, con Evangelisti, non finiscono mai.

La prima è una chicca storiografica. Il libro sul PSR nasce, nel 1981, come estensione naturale della sua tesi di laurea, ma a causa del suo essere ‘non allineata’ con le posizioni della storiografia marxista (socialista e comunista) dominante all’epoca verrà sempre ignorato dalla pubblicistica scientifica sul periodo.
La seconda è che, ovviamente, dietro un saggio non vi può che essere, nel ‘cuore matto’ di Evangelisti, anche un romanzo. Infatti, è appena uscito Il Sole dell’Avvenire: primo capitolo foriero, a sua volta, addirittura di una trilogia di romanzi che coprirà un settantennio di storia (e di lotte) bracciantili e contadini emiliani e italiane (il libro è edito da Mondadori – collana Strade blu, pp 530, 20 euro) e dove la ‘storia’ del PSR studiata da Evangelisti rivivrà subito in protagonisti forti e potenti, Attilio e Canzio, degni dei personaggi di un film possente come Novecento di Bernardo Bertolucci.


NB. Questo articolo e’ stato pubblicato nelle pagine culturali del quotidiano Libero il 17 dicembre 2013