La Camera vota il dl Irpef, Sel vota si’ ma si spacca. Il capogruppo alla Camera Migliore si dimette e il partito si divide sul rapporto con il Pd

19 Giugno 2014 0 Di Ettore Maria Colombo

L’ok definitivo arrivato ieri alla Camera dei Deputati al decreto Irpef (contiene i famosi 80 euro in busta paga e pure le nuove norme sulla Tasi), approvato con 322 sì, 149 no e 9 astenuti, produce un terremoto a sinistra.

 

 

A sorpresa, infatti, arrivano al governo i voti di Sel. La formazione fondata guidata dal governatore pugliese Nichi Vendola dice sì al decreto ma è un sì sofferto, assai precario, e foriero di nuove, ulteriori, divisioni a sinistra. La decisione viene annunciata a sorpresa, in aula, dalla deputata Titti Di Salvo, che motiva il sì di Sel con voce assai tesa e parole taglienti, mentre resta silente, un banco sotto, il capogruppo Gennaro Migliore, capofila del ‘sì’ al dl Irpef (da lui sempre giudicato positivamente) come di una sinistra larga che, partendo da Sel, sappia andare oltre e fare asse col Pd di Renzi.

Il presidente di SEL, Nichi Vendola.

Il presidente di SEL, Nichi Vendola.

 

Una posizione, quella di Migliore, maggioritaria nel gruppo alla Camera, ma non nel partito: 17 voti a 15 a favore delle sue posizioni dialoganti con il Pd era finita la sofferta e tesa riunione notturna dei deputati vendoliani. Due deputati sono già usciti dal gruppo per iscriversi direttamente al Pd, ma altri due (Airaudo e Marcon) si sono astenuti nel voto sul dl Irpef, segnalando il malcontento dell’ala dura. Quella più vicina alle posizioni vicine alla lista Tsipras e alla fusione con quel i resti della sinistra radicale guidata dal nuovo astro nascente del partito, il pugliese Nicola Fratoianni. Ecco perché, a stretto giro di polemica e subito dopo il voto alla Camera, Migliore formalizza le sue dimissioni. Vendola – che non vedeva l’ora arrivassero – dichiara focoso che “a Renzi lo scouting in Sel non conviene” e che “restiamo all’opposizione”. Sempre più spaccati e ininfluenti, però.


NB. Questo articolo e’ stato pubblicato il 18 giugno 2014 sulle pagine di politica di Quotidiano Nazionale