Tessere, crollo degli iscritti e polemiche relative. La querelle sul nuovo e vecchio Pd
5 Ottobre 2014 Off Di Ettore Maria ColomboMeno 400 mila iscritti in un anno è, infatti, il dato schock di un inchiesta che, pubblicata ieri sul quotidiano La Repubblica, ha rimesso nella tempesta un partito già dilaniato dalle polemiche. Infatti, lo stesso Pd che ha vinto le Europee con il 40,8% dei voti registra un calo vertiginoso di iscritti. Erano 539.354 nel 2013 (Pd al 25,45%) e sarebbero appena 100 mila o poco più ora, nel 2014.
Le reazioni non si fanno attendere. La ‘vecchia guardia’ attacca. Il primo affondo è di Pier Luigi Bersani: “Un partito fatto solo di elettori e non più di iscritti, non è più un partito, ma un’altra cosa. Uno spazio politico e non un soggetto politico. Non finiremo lì”. Poi tocca a Stefano Fassina: “Renzi, invece della Leopolda, dovrebbe organizzare un’assemblea nazionale dei coordinatori dei circoli, molti in condizioni di abbandono. Temo che il Pd stia scivolando verso forme vicine a quelle del comitato elettorale”. Il guaio (per la sinistra dem) è che i renziani proprio lì puntano.
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