I segreti di Montecitorio/1. Chi, come e quando può entrare nel Palazzo

I segreti di Montecitorio/1. Chi, come e quando può entrare nel Palazzo

3 Novembre 2014 0 Di Ettore Maria Colombo

Siete in gita a Roma, avete (beati voi) una smodata passione per luoghi della Politica e simboli del Potere? Siete presso i medesimi e volete, dunque, farvi un ‘giretto’ alla Camera. E’ possibile? No. Anzi, è molto più difficile di quel che sembra

Montecitorio Camera Deputati 2

Camera dei deputati

I palazzi della Politica, nonostante il passaggio dei regimi e delle epoche (Regno d’Italia, Fascismo, I, II e, ora, forse III Repubblica) sono, per statuto scritto e per leggi non scritte, sostanzialmente inviolabili. Turni di guardia delle diverse Forze Armate (Marina, Esercito, Aviazione, ma anche Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza) si danno il cambio davanti all’ingresso dei vari portoni della Politica. Neppure loro, che pure svolgono il famoso ‘cambio della guardia’ (curioso e affascinante solo quello che avviene al Quirinale, modesti e sottotono tutti gli altri) possono entrare, nei Palazzi. C’è un servizio di Polizia e di Carabinieri, nei pressi di Montecitorio, ma fuori, all’esterno dei Palazzi stessi. E, peraltro, sempre più occhiuto, tanto che, ormai, anche piazza Colonna Antonina (dove ha sede palazzo Chigi) e piazza Montecitorio sono di fatto inattraversabili, ai cittadini ‘normali’.

Ma ‘dentro’ i Palazzi neppure le Forze Armate possono entrare. Ragioni storiche (l’Esercito alla Camera richiama subito il golpe!) e di consuetudine lo vietano. La vigilanza è tutta e solo interna. Come si può entrare, dunque, a Montecitorio, se lo si vuol vedere?

 

Il modo, ovviamente, c’è. La domenica, per dire, il ‘Palazzo’ per eccellenza, la Camera dei Deputati, apre per mostre, concerti, etc. Basta mettersi in fila e, con pazienza, aspettare il proprio turno. Il percorso, però, è limitato all’ingresso e al percorso delle mostre che, di solito, si tengono tutte al primo piano, quello cd. ‘nobile’. Le iniziative, consultabili sul sito ufficiale (www.camera.it) vanno sotto il nome “Montecitorio a porte aperte”, ma opere d’arte e sale sono visitabili, di norma, solo la prima domenica del mese. Anche peggio va al Senato: le iniziative culturali, peraltro di alto livello (l’ultima è stata la commemorazione di Edoardo de Filippo) o i concerti con grandi direttori d’orchestra (classico quello di Natale) sono riservati solo ai ‘fortunati’ che ottengono inviti e accrediti. Insomma, per parteciparvi bisogna na prenotare con largo anticipo e avere Santi in Paradiso.
Certo, si può assistere alle sedute, come fanno molte scolaresche. L’iniziativa, al di là dello spettacolo spesso da ‘osteria del tempo perso’ (il più delle volte, durante i lavori d’aula, non c’è anima) o da ‘rissa al bar’ (scontri verbali e fisici sono all’ordine del giorno) che di certo non aiutano i giovani italiani ad ‘amare’ le Istituzioni, coinvolge almeno 100 mila studenti l’anno, mentre le visite guidate circa altri 300 mila (i dati riguardano la sola Camera dei Deputati, ndr.). Inoltre, da ottobre a maggio, per le classi dell’ultimo biennio delle scuole superiori, è offerta la possibilità di svolgere due giorni due di formazione dentro il Palazzo con esercitazioni, incontri, visite. Infine, il Polo bibliotecario parlamentare di Camera e Senato, che possiede oltre un milione di volumi, è sempre aperto al pubblico. Morale: per chi non vota ed ha meno di 18 anni e’ molto più’ facile entrare nei Palazzi per una ‘sbirciatina’ che per i cittadini adulti…

I veri interna corporis del Palazzo, però, dal Transatlantico all’Aula (dove possono entrare solo i deputati e i commessi ‘d’aula’), dalle commissioni ai piani che compongono il grande complesso Montecitorio sono off limits per chiunque. Tranne che poche categorie di pochi fortunati. Ecco quali sono.

1) I visitatori singoli che, dietro garanzia e regolare accredito di un parlamentare, sono ammessi in alcuni locali del Palazzo (non tutti, per poco tempo e sempre accompagnati da questi);
2) alcuni gruppi ‘speciali’ (delegazioni di parlamentari esteri, associazioni o gruppi accreditati, etc.) cui viene concesso un ‘giro’ di visita più largo e più onnicomprensivo del solito;
3) I giornalisti accreditati presso l’Asp (l’Associazione Stampa Parlamentare), i cui ingressi e permessi sono regolati ad hoc, su cui torneremo presto perché meritano un discorso a parte.
Infine, a poter entrare e uscire come vogliono dalla Camera come dal Senato, sono naturalmente tutti coloro che qui dentro lavorano: commessi, funzionari, personale amministrativo, maestranze, etc.
E, naturalmente, gli ex deputati e gli ex senatori. I soli che, in fondo, sentono sempre, dentro di sé, il folle desiderio di farsi una ‘gita’ nei luoghi che li videro famosi e importanti.


NB. Questo blog e’ stato pubblicato in anteprima sulla sezione blogger del Quotidiano.net  sezione ‘Dai giardinetti di Montecitorio’