MaggioniMonica, professione inviato speciale. Una ‘passionaccia’, quella per gli Esteri. Dai fronti di guerra più caldi alla presidenza della Rai passando per la direzione di Rainews24

MaggioniMonica, professione inviato speciale. Una ‘passionaccia’, quella per gli Esteri. Dai fronti di guerra più caldi alla presidenza della Rai passando per la direzione di Rainews24

6 Agosto 2015 0 Di Ettore Maria Colombo

ERA SBARCATA a Teheran da direttore di Rainews24, riparte da presidente di tutta la Rai.

Un segno del destino trovarsi all’estero e, soprattutto, in un Paese difficile e al centro della questione mediorientale, per Monica Maggioni. Come tutte le donne che visitano l’Iran, Maggioni – che ha seguito in questi due giorni la delegazione italiana in visita nell’antica Persia al seguito del ministro Paolo Gentiloni – indossava foulard e abiti scuri.

Il primo logo della Rai-tv (1953).

Il primo logo della Rai-tv (1953)

Gli esteri e l’amore per il giornalismo sono iscritti nella sua vita, sin da quando era ragazza. Classe 1964, milanese, è facile dire della Maggioni d’esser stata giornalista embedded, cioè «con l’elmetto», al seguito di guerre, posti caldi, Paesi lontani.
La verità è che, come insegnano i grandi inviati (da Ettore Mo fino a Maria Grazia Cutuli) quella per gli Esteri è una ‘passionaccia’, pari soltanto al mestiere di cronista di nera, che Maggioni coltiva da sempre.

 

Monica Maggioni

Monica Maggioni

Monica Maggioni

ALLA SCUOLA di Giornalismo di Perugia le brillavano gli occhi per i luoghi che, di solito, tutti scansano: voleva fare l’inviato di guerra. Laureata alla Cattolica di Milano, primi articoli per il Giorno, assunta in Rai giovanissima, Maggioni inizia a Tv7 e, per molti anni, lavora al Tg1, giornale di cui è stata conduttrice (anche di Unomattina estate) e inviata. Tra i suoi reportage più belli e intensi: Sudafrica, Mozambico, Medio Oriente, Usa. Maggioni ha raccontato la Seconda guerra del Golfo, la seconda Intifada, gli attentati alle Torri Gemelle, la Palestina, il Libano, di nuovo gli Usa. Nel 2003 è la sola giornalista italiana aggregata all’esercito Usa durante l’avanzata di terra dal Kuwait verso Baghdad: embedded, appunto. Resta in Iraq fino al 2005 e, nel 2008, segue la campagna di Obama negli Usa, poi altre guerre e crisi del mondo.
NEL 2009, da caporedattore centrale della redazione ‘speciali’, cura la realizzazione di diversi approfondimenti, conduce Speciale Tg1 e fa molto altro, ma la svolta arriva nel 2013: diventa direttore di Rainews24. La rete all news della Rai ne era, in realtà, Cenerentola dimenticata e vilipesa, oltre che iper-politicizzata dall’ex direttore (Corradino Mineo, oggi senatore Pd, pasdaran anti-Renzi). Maggioni rivolta Rainews come un guanto e, grazie anche agli investimenti decisi dal dg che l’ha voluta lì, Luigi Gubitosi, plasma una rete che oggi è all’altezza di Bbc World (che fa l’1% di share) e France24 (0,8%). Lo share sale (intorno allo 0,8%), la mattina c’è il boom (anche fino al 2-3%), la sera la tv viene potenziata. I mitici ‘zainetti’ (troupe dotate di antenne mobili) di Rainews24 iniziano ad arrivare ovunque, Italia e Mondo.
RAINEWS24 è oggi in ‘guerra’ di ascolti con Skytg24, che batte quasi ogni giorno, ha rinnovato studi, volti e programmi, si è aperta alla Rete e ai social. Insomma, c’è e si vede. Monica Maggioni è stata anche capace di coltivare relazioni e rapporti con il mondo della politica (ha condotto lei il confronto tra Renzi e Bersani nel 2012 su Rai 1), dell’informazione, della cultura e dell’imprenditoria che conta.
E se da oggi la Maggioni è attesa alla sfida più impegnativa della sua carriera, per una che ha visto la morte, la guerra e i drammi del mondo, i corridoi «dei mille serpenti» e gli intrighi di potere di viale Mazzini saranno una passeggiata di salute.

NB. Questo articolo è stato pubblicato il 6 agosto 2015 a pagina 2 del Quotidiano nazionale