Pd, l’intervista. Lorenzo Guerini non fa sconti ai big: “Le primarie si fanno per tutti”

30 Novembre 2015 0 Di Ettore Maria Colombo

Lorenzo Guerini

Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale Pd, è detto ‘il Forlani’ di Renzi: tutte le grane, locali e nazionali, finiscono sul suo tavolo.

 

D. Una ricerca di Ipr Marketing pubblicata ieri su QN dice che l’87% degli elettori del Pd vuole le primarie, anche per i sindaci uscenti.
R. La ricerca conferma la bontà dello strumento delle primarie per laXscelta delle candidature. L’importante è non usare le primarie per regolare conti interni o replicare congressi, ma per coinvolgere sempre più elettori e mettere in campo candidature vincenti. Il fine ultimo è vincere le secondarie, le elezioni, dopo aver costruito la coalizione, il programma e candidature che li sappiano incarnare. Infine, una parola sui sindaci uscenti:qui fare le primarie sarebbe un’inutile scorciatoia. Compito del Pd è dare una valutazione sul loro operato: se è positiva, non avrebbe senso non dare continuità al lavoro fatto; se fosse negativa, non avrebbe senso riproporli.
D. Anche Giuseppe Sala, a Milano, farà le primarie?
R. A Milano c’è già un percorso definito che prevede le primarie. Sala è una figura di assoluto valore che i milanesi hanno saputo apprezzare a partire dai risultati conseguiti con Expo.
D. Roma, invece, è un buco nero.
R. La situazione straordinaria di Roma richiede uno sforzo fuori dall’ordinario anche da parte del Pd. Dopo una crisi complicata, stiamo lavorando per rilanciare una relazione positiva con la città e abbiamo sicuramente figure di rilievo e di prestigio da poter coinvolgere. Anche qui la candidatura uscirà dalle primarie e non ci saranno rinvii del voto.
D. A Napoli Bassolino è in campo. Volevate impedirgli di correre?
Non ho mai parlato di regole ad personam contro nessuno, ma ho semplicemente fatto una riflessione politica: chi ha già ricoperto diversi ruoli nella sua vita politica, tra cui il sindaco per due volte, dovrebbe aiutare a ricercare e far crescere energie nuove. Il nostro sforzo sarà quello di far emergere figure innovative nel solco della novità rappresentata dal Pd di Renzi e sono certo che ci riusciremo.
D. Capitolo alleanze. SI dice di no a voi, voi di no a Ncd…
Noi vogliamo continuare a costruire il campo del centrosinistra anche alle prossime amministrative e dove abbiamo lavorato con SeL vogliamo continuare a farlo. Penso, in particolare, alle realtà di Milano, Torino, Bologna e Cagliari. Oggi, a livello nazionale, sembra che SI sia più interessata a contrapporsi al Pd, anche a costo di rompersi internamente, come sta succedendo a Torino e a Bologna. Noi, con pazienza, lavoriamo per continuare le esperienze di buongoverno che in queste città abbiamo realizzato e non rompere il filo del dialogo. Per quel che riguarda Ncd, come ho già detto, non parteciperanno a primarie insieme a noi.
D. C’è una crisi militanza nel Pd?
R. Il 5 e 6 dicembre il Pd sarà presente con 1000 banchetti in 1000 piazze per incontrare i cittadini. A dimostrazione che siamo un partito vivo e vitale, grazie alla passione dei nostri iscritti e militanti. Abbiamo oltre 6000 circoli che devono essere attivi, sempre più centri di iniziativa e punti di aggregazione. Riguardo agli iscritti, penso che chiuderemo il 2015 alla stessa cifra del 2014, quasi 370 mila iscritti. Registro che da un paio d’anni in questo periodo si lanciano numeri a vanvera sul Pd. Facciamo chiarezza: alla fine della segreteria Veltroni, nel 2009, gli iscritti erano 791 mila e alla fine di quella Bersani nel 2012, 477 mila. Dovrei dire che, su questo punto, causa i meno 330 mila iscritti, quella segreteria ha fallito? La questione è diversa: è cambiata la militanza e il modo di partecipare alla politica. Ad esempio io considero militanti anche gli oltre 550 mila italiani che hanno donato il 2xmille al Pd e che in larga parte non coincidono con i nostri iscritti. Un risultato straordinario che conferma la bontà dell’intuizione originaria del Pd: un partito di iscritti ed elettori per vincere da sinistra la sfida del governo.
NB. Questa intervista e’ stata pubblicata il 30 novembre 2015 a pagina 15 del Quotidiano Nazionale.